Descrizione

lineeguidaGDescrizione sintetica del progetto:

  • Analisi dei bisogni

Nell’a.s. 2017/18 il nostro istituto accoglie 19 ragazzi portatori di diverse disabilità:

  • Ritardi mentali lievi
  • Disturbo evolutivo specifico delle abilità scolastiche
  • Sindrome da alterazione globale dello sviluppo psicologico
  • Sindromi e disturbi comportamentali ed emozionali con esordio abituale nell’infanzia e nell’adolescenza.

Metodologie di integrazione

Le metodologie di integrazione dipendono ovviamente dalla specifica esigenza dell’alunno. Interesse generale del progetto è la inclusione dell’alunno disabile nella vita della scuola con un ruolo di protagonista. Per questo grande attenzione verrà data soprattutto ad una assistenza che presenti una chiara matrice psicologica, La figura dell’assistente specialistico non è solo quella di sedere accanto al disabile, ma quella di interagire (nell’ottica di una sempre crescente autonomia) con il corpo docenti, con il gruppo classe e con l’istituto in generale, con le famiglie degli alunni coinvolti, perché si punti a rendere il più possibile l’alunno disabile protagonista dell’ambiente che vive. Ogni intervento prevederà le seguenti fasi:

  1. osservazione delle dinamiche interne alla classe;
  2. colloquio preliminare con la famiglia;
  3. intervento nei CdC e collaborazione con coordinatori di classe per la stesura del PDP o PEI;
  4. progettazione di percorsi specifici di integrazione, con l’obiettivo di rendere il ragazzo autonomo e protagonista;
  5. Presenza in classe per assistenza all’alunno; Regione Lazio – POR FSE 2014-2020 – Avviso pubblico “Piano di interventi finalizzati all’integrazione scolastica e formativa degli allievi con disabilità – Assistenza Specialistica anno scolastico 2017-18” – Asse II “Inclusione sociale e lotta alla povertà” OT 9 Priorità di investimento 9 i – Ob. Specifico 9.2
  6. Monitoraggio in itinere, con colloqui programmati con famiglie e docenti
  • Obiettivi da raggiungere l’obiettivo generale rimane quello dell’inclusione nella classe; per gli allievi del primo biennio la scuola si farà carico, con l’ausilio degli specialisti, di far acquisire un discreto margine di autonomia che sarà consolidato nel secondo biennio e nell’ultimo anno di corso. Resta evidente che il lo staff mira a far raggiungere un adeguato livello di apprendimento agli allievi con le suddette disabilità.
  • Congruenza rispetto all’azione oggetto dell’Avviso e nessi logici tra i contenuti della proposta ed i suoi obiettivi e le diverse attività, L’integrazione scolastica degli alunni diversamente abili ha lo scopo di fornire uno spazio formativo mediante i progetti educativi individualizzati, un sostegno opportuno ed una programmazione degli interventi calibrata sui ritmi degli apprendimenti individuali. Il presupposto da cui vogliamo partire non è tanto quello di considerare gli alunni tutti uguali, ma di affrontare la classe considerando gli alunni come essere unici, e pensando alle differenze come una risorsa. Come prevede la legge 104/92 la scuola collegialmente opera tessendo una rete di interventi coordinati dai docenti di sostegno presenti nella scuola, dai docenti curriculari, dagli enti locali, le famiglie, e i centri di abilitazione presenti sul territorio. Per far ciò è fondamentale allora:
    • Favorire i processi di apprendimento e di acquisizione di competenze;
    • Rimuovere le barriere di tipo fisico, psicologico e sociale che condizionano la qualità della vita del diversamente abile;
    • Rendere il soggetto in situazione di disabilità il più autonomo possibile;
    • Passare da un momento di crescita “protettivo” ad un momento di crescita “autonomo”, facendo si che l’alunno possa sperimentare il più possibile attività svolte autonomamente.
  • Localizzazione degli interventi, Gli interventi sono previsti nelle due sedi dell’istituto, buona parte nelle aule (osservazione delle dinamiche interne, assistenza diretta all’alunno) in parte negli spazi comuni (aule dei Consigli di Classe, palestre, laboratori)
  • Numero orientativo di operatori che si intende coinvolgere Più operatori, puntando ad un numero di operatori più alto del numero dei disabili, per dare l’idea che l’intervento è sull’istituto, non sul singolo alunno.
  • Modalità di coordinamento e supervisione. Il nostro collegio docenti ha da tempo individuato una Funzione Strumentale apposita per l’inclusione, che coordini le attività dei consigli di classe, la formazione dei docenti, i rapporti con le famiglie e tutto quanto possa agevolare un ambiente inclusivo. I docenti referenti intervengono nella presentazione del progetto, nella selezione del personale cui affidare l’assistenza, nel monitoraggio continuo attraverso riunioni mensili con gli operatori e con un contatto continuo con le famiglie e i coordinatori di classe.
  • Fasi di attuazione. A questa fase di individuazione dei bisogni e della partecipazione al bando, segue una fase di settembre che è la pubblicazione del bando interno per il reclutamento Regione Lazio – POR FSE 2014-2020 – Avviso pubblico “Piano di interventi finalizzati all’integrazione scolastica e formativa degli allievi con disabilità – Assistenza Specialistica anno scolastico 2017-18”
    • Asse II “Inclusione sociale e lotta alla povertà” – OT 9 Priorità di investimento 9 i – Ob. Specifico 9.2 delle figure professionali richieste. Seguono poi le prime riunioni di programmazione degli interventi, il lavoro di stesura dei PdP o PEI e una fase di verifica in itinere a gennaio 2018 e conclusiva a maggio/giugno 2018, per programmare interventi futuri.
  • Risultati attesi – Anche in questo caso c’è un risultato atteso generale e risultati attesi per i singoli alunni. In generale si aspetta il concetto più ampio di inclusione, che comporti la definizione del rapporto con se stessi, confrontandosi anche con le aspettative delle famiglie, e la crescita nel rapporto col gruppo di pari e con il mondo degli adulti che gravita nel processo educativo dell’alunno. Obiettivo comune è la autonomia dell’alunno, e ci si aspetta ovviamente che questa possa essere progressivamente raggiunta da alunni che frequentano anni diversi.
  • Tipologia di interventi possibili: L’obiettivo è garantire le pari opportunità sia per le attività individuali che di classe. Grande attenzione è prevista ad interventi specifici nella formazione dei docenti. Più che formazione teorica si punta ad una formazione pratica in occasione della stesura dei PEI o PDP e successivamente su problematiche emergenti. Attenzione particolare sarà prestata anche all’innovazione didattica. Proprio per garantire la mission del progetto, che è quella di trasformare la disabilità in una risorsa; si punterà a sperimentare, e si chiederà all’assistente di suggerire e guidare, sempre nuove pratiche didattiche con l’obiettivo immediato di intervenire sull’inclusione dell’alunno disabile. Avranno come effetto più generale lo sviluppo di una vera mentalità inclusiva e l’elaborazione di pratiche innovative che possano servire all’intera vita dell’istituto.
  • Interventi di gruppo: Non sono previsti interventi di gruppo diversi da quelli che già implica la normale vita scolastica di ogni classe, se non laddove pratiche didattiche nuove siano richieste da esigenze particolari emergenti.
  • Durata: L’a.s. 2017/2018 per le complessive settimane.
  • Coerenza esterna: Il progetto in linea con le aspettative dell’ente erogatore del bando, nonché alla ratio della moderna legislazione in materia di tutela dei diversamente abili, che puntano ad una autentica integrazione inclusiva. Resta evidente che il nostro progetto ricalca gli obiettivi generali del PTOF dell’Istituto.
  • Innovatività: Ci interessa in primo luogo la pratica didattica attiva che guidi l’individuazione dei progetti e dei laboratori in cui operare. Alla base di questa scelta vi è l’ipotesi che, come più volte ribadito, un’attivazione globale e in prima persona, favorisca l’acquisizione di competenze, ma anche l’idea che una didattica impostata in questi termini sia utile strumento per l’inclusione di tutti i protagonisti della vita scolastica e, più a lungo termine, per il loro accompagnamento verso la partecipazione attiva alla vita sociale. Questa strategia ha l’obiettivo di interagire con i già consolidati progetti dell’Istituto: Regione Lazio – POR FSE 2014-2020 – Avviso pubblico “Piano di interventi finalizzati all’integrazione scolastica e formativa degli allievi con disabilità – Assistenza Specialistica anno scolastico 2017-18”
    • Asse II “Inclusione sociale e lotta alla povertà” – OT 9 Priorità di investimento 9 i – Ob. Specifico 9.2
    • Il giardino didattico
    • Frascati poesia
    • Laboratorio teatrale
    • Attività sportive
    • FabLab

In tutte le pratiche analizzate è emerso il valore aggiunto dell’utilità di sperimentare direttamente i contenuti. La Didattica del fare è anzitutto una modalità di condurre le esperienze di insegnamento ed apprendimento che valorizza tutte le intelligenze di cui un individuo può disporre superando la centralità dell’intelligenza linguistica e di quella logico-matematica e sfruttando in maniera più intensa il ruolo del corpo e le sue potenzia

  • Soggetti coinvolti: Secondo le pratiche degli scorsi anni, il progetto prevede la collaborazione di un team di operatori, che sappiano muoversi in maniera organica, scambiandosi pratiche e ruoli. Si prevede dunque (anche se l’opzione di base assegna ogni alunno ad un assistente diretto) che l’alunno possa incontrare aiuto anche da persone diverse, a seconda delle esigenze. Le famiglie sono coinvolte in questa fase progettuale (sono state sentite tutte nella definizione dei bisogni specifici, sia nella fase di avvio del processo (stesura dei PEI e PDP), sia nella fase del monitoraggio in itinere.
  • Priorità: L’intervento ha come obiettivo prioritario:
    • Facilitare la comunicazione, l’apprendimento, l’integrazione e la relazione tra lo studente, la famiglia, la scuola, la classe ed i servizi territoriali;
    • Rendere accessibili e trasferibili allo studente i contenuti didattici attraverso l’uso di metodologia e di strumenti specifici finalizzati a compensare i deficit;
    • Realizzare l’inclusione scolastica e migliorare la socializzazione con i compagni di classe/scuola