Cos'è
“Fare (Pace) al lavoro/all’università/a scuola:
Accogliamo ognuno nella propria diversità.”
Oggi ascolto l’altro, combatto l’ingiustizia, il bullismo.
Viviamo in un mondo che dà l’idea di essere unito, in realtà è un mondo dove si combattono ancora guerre, ormai non più con motivazioni ideologiche ma solamente a scopo di lucro. In Africa, ad esempio, per colpa delle continue scoperte di miniere d’ oro, di diamanti, di gemme preziose e ora del Coltan, minerale indispensabile per tutti i nostri telefonini. Guerre dove i paesi più ricchi vendono le armi ai paesi in guerra, dove esiste ancora la schiavitù e un uomo non può considerarsi libero nelle proprie scelte e un bambino non può vivere la propria infanzia come ne avrebbe tutto il diritto.
Le guerre economiche, fredde, calde insomma di qualunque tipo ci sono ancora, a troppe latitudini, e la guerra non ha mai avuto una morale.
Come si può costruire la pace nel mondo se lo si guarda sempre attraverso il mirino di un fucile?
Distruggere il mondo è “un gioco da ragazzi”, ma ricostruirlo è un’impresa titanica.
Approfondendo alcune tematiche della storia in relazione al presente siamo rimasti sconvolti nel vedere, al giorno d’ oggi, quanti tipi di dittature esistono.
Molte di queste sono al limite dell’impossibile, esse prevalgono su ogni diritto e libertà.
Ci riteniamo fortunati ad essere nati in un paese dove ogni cittadino è tutelato dalla Costituzione!
Le criticità non riguardano solo i paesi più poveri ma anche quelli più avanzati dove avvengono continuamente discriminazioni verso altre culture solamente perché si crede che la propria sia quella giusta, dove il più ricco prevale sul più povero. Questo avviene anche fra i ragazzi più giovani, dove il più forte prevale sul più debole e non solo a livello lavorativo, dove i costi e gli stili di vita tra centro e periferia sono così differenti da dividere in categorie i cittadini e farli sentire “diversi”.
Sembra assurdo parlare di “schiavitù” nella nostra società eppure, anche oggi, soprattutto nel mondo del web, si nasconde un problema assai preoccupante: il cyberbullismo. Esso rappresenta l’attacco online più dannoso, in quanto sfrutta le insicurezze e debolezze delle vittime causando loro umiliazioni e danni psicologici attraverso l’invio di video, pubblicazione di foto, addirittura creazioni di siti fasulli riguardanti la vittima stessa, sui siti di social network, arrecando effetti devastanti sulla vittima, a volte perfino mortali. Possono essere coinvolti ragazzi ed adulti di tutto il mondo.
Pensiamo che il cyberbullismo sia ancora peggio del bullismo, dato che si viene insultati, derisi e giudicati nascosti dietro ad uno schermo. È molto più facile dire le cose alle persone dietro ad un cellulare o ad un pc, perché non ci si deve mettere la faccia.
Purtroppo questo fenomeno spesso sfugge al controllo di genitori e istituzioni, in quanto, quando si giocava in piazza, potevi capire chi frequentava un ragazzo, adesso lo vedi chiuso in stanza e non sai con chi si sta relazionando. Proprio per questo dobbiamo sostenere “un’alleanza tra scuola e famiglia per contrastarlo”. Sfortunatamente però, finché esisteranno persone arroganti e prepotenti con indole a causare sofferenza altrui, sarà impossibile abbattere completamente il cyberbullismo. Il nostro impegno deve essere quello di limitarlo il più possibile, mantenendo un dialogo con le persone che frequentiamo, incoraggiandole a chiedere aiuto nel caso in cui si trovino vittima di attacchi personali su internet; soprattutto nel rapporto genitori-figli /insegnanti-alunni non creare un ambiente timoroso dove la vittima ha paura di aprirsi, ma creare un ambiente in cui i valori del rispetto per gli altri, il coraggio, l’autostima, il rispetto delle regole non è segno di debolezza, ma fondamenta di un uomo forte nel futuro.
Dal nostro punto di vista anche nel web, come nella vita, è meglio essere gentili e rispettosi senza dimenticare che le persone sono uniche e che certe ferite fanno talmente male da condizionare una vita intera. Forse dovremmo tutti pensare che nei panni della vittima un giorno potrebbe finire qualcuno di noi o qualcuno a cui vogliamo davvero bene.
In questo periodo di gravissima emergenza sanitaria si sono riscoperti sentimenti quali la solidarietà e l’altruismo, troppo spesso dimenticati se non addirittura ignorati. Citando le parole di Papa Francesco: “Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme, tutti bisognosi di confortarci a vicenda. Su questa barca… ci siamo tutti.” Paradossalmente questa enorme difficoltà ha unito le persone, anzi il mondo intero, alcune barriere sono improvvisamente cadute, disintegrate e guardandosi allo specchio l’umanità si è riscoperta uguale. Forse ci voleva un’ epidemia mondiale per comprendere che l’unione fa la forza?
Il mondo intero vuole uscire da questo periodo così negativo… ma ha capito che per farlo c’è bisogno di unione, generosità, carità verso l’altro.
Tendere la mano in senso metaforico può sembrare un gesto banale, ma in questo momento assume un significato di enorme importanza. Cominciamo ciascuno di noi….
In questo mondo siamo tutti fratelli; tutti esseri umani senza distinzione di colore, sesso o religione.
La collaborazione tra uomini, l’essere coesi farà vincere questa battaglia al mondo intero, il quale avrà imparato una volta per tutte che l’amore è la forza più grande del mondo.
Classe 3F
con Lucia Zurlo ed Erika Lauretti
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