Cos'è
Un ragazzo speciale come pochi e/o come tutti.
a cura della prof.ssa Tania Carboni
A Fryderyk non piaceva la scuola, e non andava di certo bene. E’ sempre stato spinto dalla sua grande passione per il pianoforte sin da bambino, tanto che per lui tutto il resto era poco importante e sicuramente non trovava nulla di più affasciante e affabile. Riuscì comunque a diplomarsi al Liceo e per questo traguardo il padre gli permise di potersi dedicare completamente allo studio del suo amato strumento.
Nasce il primo marzo del 1810 a Varsavia dai genitori Nicolas Chopin insegnante di Francese e da Justyna Krzyzanowska di nobili origini da cui ricevette un’ ottima educazione.
E’ grazie ai suoi genitori (sopratutto a sua madre), che Fryderyk conobbe l’ arte pianistica poiché per diletto suonare il pianoforte e accompagnare la propria voce da soprano, era un piacere che apparteneva a Justyna a cui ella dedicava tanto tempo.
Justyna amava tanto suo figlio, anche per questa passione in comune che gli legava ancor più.
Come quasi tutti i geni, Fryderyk scrisse le sue prime composizioni in giovane età, ma la caratteristica che, a differenza di tanti altri lo contraddistingue e per cui all’ epoca fu inizialmente criticato, poi amato e riconosciuto, fu il fatto che egli si dedicò solamente alla scrittura per pianoforte.
Poichè la Polonia nei primi decenni del 1800 viveva l’occupazione Russa, Fryderyk vide nascere diversi movimenti patriotici a cui non partecipò attivamente ma lo fece nella maniera più romantica; lo fece in modo passionale e sentimentale attraverso la sua musica. Nella sua scrittura un tratto a volte forte e nervoso, spesso dolce e superficiale, quasi invisibile come se con la matita egli già immaginasse la dinamica sonora; nel premere quella matita sul foglio egli evidenziava un forte, un crescendo, un FORTISSIMO! …un silenzio…. … un pianissimo.
Gli eventi storici che si susseguirono parallelamente alla vita di Fryderyk segnarono non solo i suoi spostamenti fuori dai confini Polacchi ma anche il suo stile musicale, tanto che una delle rappresentazioni più grandi di questo tema è sicuramente quando egli fu costretto a lasciare la sua amata terra a meno di 20 anni, e solo dopo un anno dall’ ultima rivolta, nel 1831 Varsavia cadde di nuovo in mano ai Russi. Ecco che a questo tragico evento il compositore scrisse lo studio Op. 10 n. 12, conosciuto con il nome Rivoluzionario e La caduta di Varsavia.
Questo pezzo pianistico inoltre, diventato così importante per i Polacchi negli anni successivi alla morte del compositore (poiché ricordava il grande dolore affermato da Fryderyk), fu l’ultimo trasmesso dalla radio Polacca prima dell’ arrivo dei Tedeschi nel 1939.
La grande interpretazione dello Studio Op.10 n.12 di Valentina Lisitsa
Dalla Caduta di Varsavia, il giovanissimo pianista fu costretto a vivere in Francia, a Parigi, per il resto della sua breve vita nonostante alcuni viaggi lo portarono anche altrove.
Parigi diventa così la sua seconda patria ma per tutta la vita lui si sentirà Polacco nel cuore fino alla fine. E’ qui che conobbe grandi compositori come Rossini, Liszt, Mendelssohn e altri.
L’ alta società Parigina era solita contendersi il giovane talento per allietare i propri salotti o per insegnare pianoforte ai propri figli, e le ricompense furono tanto generose da potergli permettere una vita agiata.
Fryderyk era bello, affascinante e gentile nei modi. Percepito da tutti come proveniente da un mondo profondamente estraneo alla civiltà dell’antica Europa. Per lui al centro dell’attenzione stava la capacità espressiva ed emozionante dell’interprete più che il processo costruttivo del compositore. Egli è stato Maestro di se stesso.
Era un Romantico; la sua musica è Romantica e pertanto la sua figura è stata molto amata dalle donne. Per prima una sua allieva, dieci anni in meno di lui, la contessina Maria Wodzinska che Fryderyk avrebbe tanto voluto sposare; ma nel 1835 alla proposta di matrimonio, i genitori di lei rifiutarono in quanto Fryderyk mostrava già i primi sintomi di una grave malattia.
Un anno dopo conobbe una scrittrice in un salotto Parigino, più grande di lui, una donna che all’epoca faceva scandalo vestendosi con abiti maschili e fumando il sigaro.
George Sand, descritta da Fryderyk in un suo commento: “Che donna antipatica questa Sand! Ma è poi veramente una donna? Viene fatto di dubitarne”.
Eppure nonostante l’ apparenza e la fisicità poco attraente della donna, Fryderyk si fece trascinare da lei in una grande passione durata dieci anni.
Fryderyk Chopin scrisse tanto, le sue composizioni sono ricordate in tutto il mondo come un diamante unico, le sue melodie accese con i tratti folcloristici Polacchi e l’eleganza Francese mai potranno trovare nella storia egual bellezza. Per la Polonia Chopin è un eroe. Poiché in quel periodo storico la Polonia non era neanche disegnata sulle mappe, il popolo Polacco aveva bisogno di un simbolo che gli rappresentasse. Ecco lui era e resta un simbolo dello spirito nazionale polacco.
La vita di Fryderyk ha avuto gioie e sofferenze, la guerra, la morte prematura di due sorelle, e, nonostante la sua malattia la sua grande passione per la musica e sopratutto per il pianoforte lo accompagnarono fino alla fine, quando a soli 39 anni Fryderyk si spense a Parigi ascoltando per sua richiesta il Requiem di Mozart. Per lui c’era quasi tutta Parigi, si stimarono circa 3000 persone. Accanto a lui l’unica sorella rimasta in vita, Ludwika, alla quale confidò il suo ultimo volere.
Fryderyk Chopin chiese che il suo cuore fosse separato dal corpo e custodito nella sua tanto amata Polonia. Egli venne ascoltato e così oggi il suo corpo si trova nel cimitero di Père Lachaise a Parigi, mentre il suo cuore racchiuso all’ interno di una colonna della chiesa di Santa Croce nel cuore della sua eterna, Varsavia.
Concerto in mi minore interpretato dal giovane pianista Seong-Jin Cho dal Concorso Internazionale Chopin di Varsavia